Una, nessuna (ma quando mai!?), centomila Donatelle. L’impatto è di quelli a effetto. L’enorme spazio che ospiterà la sfilata della collezione Autunno-inverno 2020/21 di Versace, tra le più attese della terza giornata della Fashion Week di Milano (una giornata a dire la verità particolarmente ricca, apertasi con il fortunato esordio di Walter Chiapponi alla direzione creativa di Tod’s), divide il pubblico in due ali di tribune che paiono spingersi all’orizzonte, giù giù fin verso l’infinito.
IL VIDEO DELLA SFILATA:
A separarle e nasconderle vicendevolmente, uno sconfinato video wall sul quale si riflette, in tempo reale, il pubblico assiepato proprio lì di fronte. Ma distorto, in movimento perpetuo e fluido, come negli specchi deformanti del luna park. Uno spettacolo nello spettacolo? O c’è, nella messa in scena dei giornalisti costretti a rivedersi in quella che dovrebbe essere la riproduzione fedele della realtà, e che invece appare come un’alterazione straniante, piuttosto una metafora che dovremmo cogliere?
LEGGI ANCHE
Tutte le foto della sfilata Versace AI 2020/21
Questa volta, come sei mesi fa, ad accoglierci e a sorprenderci non c’è Jennifer Lopez (s)vestita con l’iconico Jungle Dress. Questa volta c’è – virtualmente – una moltitudine di visi della supericonica Donatella Versace. Misteriosa, ieratica, sorridente, curiosa, imbronciata, seducente, con gli occhiali da sole. Mille Donatelle, tutti i suoi volti diversi e sempre uguali, proprio come le mille anime della donna della Medusa.
LE SCARPE PIÙ BELLE DELLA FASHION WEEK DI MILANO:
Le stesse mille donne che vediamo incarnate dai fisici statuari del plotone di super top in passerella (ci sono tutte, da Irina a Kendall and so on), ma anche gli uomini che, degna faccia complementare della stessa medaglia, per la prima volta sfilano con loro, a sottolineare una parità di genere – e una medesima importanza, oltre che attitudine – che non è mai troppo spesso rivendicata.
Ma anche a dimostrare come, per la griffe, le barriere e le barricate di genere, ormai, siano solo deboli ruscelli da guadare facilmente. Non nel senso che la distinzione di genere non esista più. Quanto in quello che le possibilità di seduzione per entrambi i generi possano essere esattamente le medesime.
LE BORSE PIÙ BELLE DELLA FASHION WEEK DI MILANO:
In pedana vediamo transitare con passo bene deciso l’intero e ampio ventaglio della femminilità: non solo donne super sensuali, inguainate in tubini neri con tagli sorprendenti ad altezza décolleté, ma anche ragazze dinamiche, concrete, quasi sportive, quasi street (che proprio street, l’abbiamo capito, non è più di moda). E donne in carriera, party girl, eccentriche anticonformiste. E via sfilando. Ad accomunarle, il leitmotiv della V di Versace in versione barocca, ma distorta (proprio come il pubblico nello schermo) e trasformata, fino a diventare, persino, una sorta di stampa zebrata.
I VIP IN FRONT ROW ALLE SFILATE DI MILANO:
Non bisogna, in fin dei conti, aver paura di cambiare, di riscoprirsi tanti e diversi, se si ha l’intelligenza di rimanere sempre quel che si è e che si è stati. Guarda un po’, proprio come Donatella.
LEGGI ANCHE
Gucci, il rito della moda si mette in scena. Al via la fashion week di Milano
LEGGI ANCHE
Prada, la frivolezza delle donne è la loro forza
GUARDA ANCHE LE SFILATE DI:
Tod’s
Emporio Armani
Antonio Marras
Sportmax
Etro
Marni
Iceberg
Marco De Vincenzo
Frankie Morello
ARTICOLO TERMINATO!
E come sempre ti raccomandiamo: se hai domande,dubbi, chiarimenti di qualsiasi tipo, scrivici nei commenti o lascia la tua valutazione! Il team di gomoda è al tuo servizio per la scelta del prodotto migliore. Un saluto!