Tom Hanks sta per tornare: è in arrivo in Italia, nei primi mesi del 2020, Un amico straordinario – A Beautiful Day in the Neighborhood. Qui, l’intervista che Tom Hanks ha dato a GQ e che sarà sul numero di dicembre.

Per più di 30 anni intere generazioni di bambini americani sono cresciute con Mister Rogers’ Neighborhood, lo show televisivo scritto e creato da Fred Rogers, che il programma lo conduceva. Oltre a intrattenere il pubblico con ospiti, sketch, canzoni e marionette, il signor Rogers esplorava in ogni episodio un argomento importante, che aiutava il suo pubblico di bambini ad affrontare gli argomenti classici dei timori infantili spiegandoli in modo semplice e diretto: come la paura di dormire al buio e quella delle vaccinazioni, ma anche come guardare al dolore che attraversa una famiglia quando manca una persona cara.
Su quegli anni d’oro la regista Marielle Heller ha costruito Un amico straordinario – A Beautiful Day in the Neighborhood (in Italia nei primi mesi del 2020): Tom Hanks è Fred Rogers e Matthew Rhys il giornalista Lloyd Vogel, con il quale stringerà profonda amicizia (la figura è ispirata a Tom Junod, che firmò nel 1998 un lungo articolo intitolato Can You Say… hero?, e da qui il soggetto del film).
*Tom Hanks, questa volta le tocca un’icona della televisione americana. Un’impresa difficile?*
«Difficile è stato soprattutto trovare il giusto equilibrio tra le mie abitudini e il ritmo di Rogers. Io sono avvezzo alla pressione, alle location a tempo determinato, alle luci sparate in faccia, al su, corriamo, ché siamo in ritardo. Lui era l’uomo pacato che occupava con gentilezza il centro del suo neighborhood, il suo quartiere, che era poi l’America tutta. Non è stato semplice trovare un punto di pace, dentro di me, che mi facesse sentire come lui appariva a tutti noi».

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*Che tipo di ricerca ha fatto? *
«Mi sono rivolto alla famiglia Rogers, fondamentale per la riuscita del film: sono arrivati moltissimi materiali. Ho guardato ore e ore del programma: tutto no, sarebbe stato fisicamente impossibile visionare 886 episodi… E poi ho avuto la fortuna di girare al Wqed di Pittsburgh, lo stesso studio di Fred Rogers, dove parte dei tecnici sono ancora quelli che lavoravano per lui. Mi hanno raccontato tante belle storie, e in più ho letto gli appunti che scriveva per ogni episodio, e visto Won’t You Be My Neighbor? che Morgan Neville ha portato al Sundance Film Festival. Uscito il 20 marzo 2018, in quello che sarebbe stato il 90° compleanno di Rogers, che invece è morto nel 2003, ha guadagnato 22,84 milioni di dollari: non male, come segno d’amore».

*Lei che rapporto aveva con i suoi genitori?*
«Quando i miei si sono separati si sono spartiti anche i quattro figli. Io ho seguito mio padre che lavorava sempre, e quindi passavo la maggior parte del tempo da solo o con mia sorella. Onestamente: papà e mamma non mi hanno insegnato molto. Nessuno mi ha mai detto come dovevo lavarmi i denti: ho imparato a usare il filo interdentale al liceo, durante la lezione di igiene personale. Quando sono diventato genitore anch’io, ho capito tanto dei miei: erano di un’altra generazione e a quei tempi non ci si parlava molto, non c’era neppure il vocabolario adatto a spiegarci tante cose. Li ho perdonati, non sono più arrabbiato con loro come lo ero da bambino».
Nessuno è esente da errori…
«Ah certo: anch’io ho sbagliato con i miei figli. Se mi fossi seduto con loro, piccoli, davanti allo show di Mr. Rogers avrei capito come essere un padre migliore».

Il ritratto di Tom Hanks è di Maki Galimberti.

Leggi il resto dell’intervista a Hanks su Un amico straordinario – A Beautiful Day in the Neighborhood su GQ di dicembre

Tom Hanks con uno dei pupazzi che usava Mister Rogers, come appare in Un amico straordinario (foto Lacey Terrell)

Tom Hanks

Tom Hanks con uno dei pupazzi che usava Mister Rogers, come appare in Un amico straordinario (foto Lacey Terrell)

Lacey Terrell

Mister Rogers (Tom Hanks) quando incontra il giornalista Lloyd Vogel (Matthew Rhys). Foto courtesy Tristar

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Mister Rogers (Tom Hanks) quando incontra il giornalista Lloyd Vogel (Matthew Rhys). Foto courtesy Tristar

LACEY TERRELL