Bisogna tornare al 1969 e a quell’intuizione brillante di Achille Maramotti per capire l’essenza di Sportmax.
Nato nel fervore della Swinging London, focolare di suggestioni, rivoluzioni sociali, mode leggendarie, il marchio del gruppo Max Mara ha fin da allora guardato oltre, anticipando tendenze, ma tendendo ben salda la predilezione per l’alta qualità e quel savoir faire tutto italiano.
Oggi, 50 anni dopo, il marchio festeggia quel lampo di genio misto a coraggio che ha dato il la per scrivere una storia di successo, plasmata da numerosi creativi che nel tempo hanno dato la propria visione e che oggi è raccontata tra le pagine del libro edito da Assouline nella collana Legends.
Curato da Olivier Saillard e con un testo critico di Luke Leitch, il volume, svelato in occasione di un party esclusivo a Londra in compagnia di numerosi ospiti, racconta attraverso disegni, foto backstage, editoriali e campagne il percorso di Sportmax, costellato dai nomi più importanti della fotografia di moda: da Sarah Moon a Peter Lindbergh, e ancora Albert Watson, Marc Hom, Inez van Lamsweerde e Vinoodh Matadin, Mert&Marcus, Craig McDean, Roe Ethridge, fino a David Sims.
«Fondato da Achille Maramotti e definito poi da un coro mutevole di talenti creativi che hanno lavorato per sviluppare la sua intuizione imprenditoriale, SPORTMAX da 50 anni agisce come un prisma e uno specchio del cambiamento sociale e del gusto femminile precorrendo i tempi e le tendenze» fa sapere Luke Leitch.
Tanti gli ospiti presenti al cocktail party, tenutosi presso gli spazi di Maison Assouline, per celebrare il lancio del libro e il mezzo secolo del brand.
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