Sua altezza reale benedice l’edizione numero 97 di Pitti Uomo. È il principe Carlo a inaugurare con un suo saluto la kermesse che si è aperta oggi nel capoluogo toscano. È già qualche anno che la manifestazione fiorentina ha inserito la parola sostenibilità nel suo vocabolario ma ora che gli effetti del cambiamento climatico sono sotto gli occhi di tutti, il concetto diventa un imperativo.
Non poteva esserci quindi un testimonial migliore per amplificare il messaggio di una moda che oggi più che mai deve avere a cuore l’ambiente senza tuttavia sacrificare l’estetica. Considerato uno degli uomini più eleganti del mondo, il principe del Galles è un convinto ambientalista da tempo impegnato sul fronte dell’economia circolare e della moda sostenibile. Dal 2009 inoltre è patron della Campaign for Wool, iniziativa sostenuta principalmente da The Woolmark Company, ed è proprio in questa veste che è voluto intervenire alla cerimonia inaugurale.
«È quasi incredibile pensare che siano passati più di dieci anni da quando ho inaugurato la Campaign for Wool in un momento di particolare sfida per questo importante settore» ha detto l’esponente della famiglia reale inglese raccontando il proposito con cui ha lanciato il progetto «la mia speranza era che se tutte le nazioni che producono lana si fossero unite in spirito di cooperazione avremmo trovato modi migliori di fare marketing di questa fibra così straordinariamente pratica e versatile, riuscendo allo stesso tempo ad aiutare i tanti allevatori di pecore che operano sotto pressione in grandi difficoltà».
Un pioniere che ha tradotto in fatti le sue parole chiamando a raccolta nel 2016 nella residenza di Dumfries House in Scozia oltre 250 esponenti dell’industria della lana, tra cui molti rappresentanti italiani come Loro Piana, Vitale Barberis Canonico e Ermenegildo Zegna, per stilare quella passata alla storia come la Dumfries House Wool Declaration ovvero dieci punti da rispettare per produrre lana in maniera sostenibile.
«Mi è ancora più chiaro adesso di quanto non lo fosse allora che i materiali naturali non provenienti da combustibili fossili, non infiammabili e naturalmente biodegradabili, hanno un ruolo importante da giocare nell’enorme sfida del cambiamento climatico» ha continuato il principe del suo discorso «quindi sono molto contento che il messaggio inerente alla sostenibilità della lana verrà celebrato nei prossimi giorni e che in tutti i suoi usi finali la lana sarà messa in evidenza come fibra di scelta ecologica».
«La relazione tra il principe Carlo e l’Italia è molto stretta, come del resto ha sottolineato lui stesso nel video» ha aggiunto Fabrizio Servente, il presidente di Campaign for Wool Italia tra i presenti alla firma della Dumfries House Wool Declaration «in virtù di questo legame è stato lui in persona a voler registrare il saluto per la cerimonia di inaugurazione di Pitti. Tra l’altro nel 2017 il principe e sua moglie hanno incontrato filatori italiani e britannici proprio qui, nella sala dei Cinquecento, in occasione di un incontro nell’aprile del 2017». Se si parla di lana e di cambiamento climatico, il pensiero non può non andare all’Australia funestata in questi giorni dagli incendi. Tra le notizie che leggiamo la lana, inoltre, torna protagonista: in quanto fibra naturale ignifuga sono ricercatissime le coperte per proteggersi. «Siamo molto preoccupati, la situazione è critica» continua Servente «siamo di fronte a un’emergenza molto difficile da gestire anche per quanto riguarda il nostro settore».
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