Durante la scorsa edizione dell’ITS International Talent Support il designer svizzero con radici africane Rafael Kouto ha vinto il Lotto Sport Award, con il look che ha creato ispirandosi all’heritage del brand di sportswear. La collezione “Suspended bodies that will never fall” gli ha permesso di distinguersi grazie a una serie di creazioni realizzate con la tecnica dell’upcycling, attraverso la quale vecchi tessuti e capi sono stati lavorati per sbocciare come proposte ex novo.
Il conferimento di questo premio a Rafael Kouto da parte di Lotto ha permesso al giovane designer di accedere all’archivio del brand di sportswear che ha utilizzato, sia come fonte di ispirazione per il look che gli ha consentito di vincere, che per realizzare una capsule collection in collaborazione con Lotto, dal titolo “Escapism Through Unknown Neighboring Lands”, della quale un’anteprima verrà presentata durante la prossima edizione di Pitti Uomo.
Abbiamo intervistato il designer per sapere qualcosa in più sulla sua collezione in arrivo, insieme alle impressioni della fondatrice di ITS, Barbara Franchin.
PRESTANA
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Puoi dirci qualcosa del look con il quale hai vinto il Lotto Sport Award e sul perché del nome così particolare della collezione con la quale hai partecipato all’ITS 2019?
Rafael: La collezione “Suspended bodies that will never fall” è basata sulla sensazione dello stato di incertezza, che vede il futuro come generato da un equilibrio statico di entità opposte e non allineate. Queste entità diverse, come esseri umani, vestiti e rifiuti diventano corpi sospesi, il cui singolo movimento viene catturato. La collezione è stata interamente realizzata riutilizzando una selezione curata di capi d’abbigliamento di scarto e altri materiali, che sono stati trasformati attraverso l’upcycling, insieme a diverse altre tecniche, tra cui l’uncinetto, le stampe e i ricami. Il tutto è rigorosamente Remade in Switzerland: il patrimonio tessile svizzero e l’artigianalità africane generano una nuova unità, in cui l’estetica militare svizzera diviene esotica ed eccentrica.
Per il look realizzato per il Lotto Sport Award, l’eredità del brand e l’eleganza del tennis si mixano con modelli del futurismo italiano e dell’artigianalità africana, dando vita a un concetto di sportswear, che è allo stesso tempo tecnologico e tribale. I suoi diversi elementi sono stati realizzati riutilizzando una selezione di capi d’abbigliamento che sono stati trasformati attraverso la tecnica dell’upcycling. Nella capsule collection ho integrato questa tecnica e i suoi valori, mixando capi d’abbigliamento esistenti a tessuti dello stock, provando a dare una maggiore esclusività alla collezione e a ridefinire la concezione di lusso.
Quali sono le tue idee per la capsule collection, dopo aver visto l’archivio di Lotto?
L’archivio dell’abbigliamento e delle calzature di Lotto, sia quello digitale che quello fisico, è estremamente ricco e stimolante con una forte estetica e un’identità iconografica. Ho avuto modo di scoprire e toccare da vicino capi d’abbigliamento a cui avevo potuto accedere solo online durante la ricerca per ITS. Negli ultimi anni il prêt-à-porter è stato particolarmente influenzato dallo sportswear e l’obiettivo della mia capsule collection è stato quello di fare il contrario, cioè di proporre dei capi d’abbigliamento tipicamente sportivi in chiave couture ed etnica, e che rispecchiassero il mio background ed esperienze professionali.
Come si combina la tua estetica con lo stile di Lotto?
Ci sono molti elementi nei capi d’abbigliamento dell’archivio di Lotto che sono in sintonia con la mia estetica: lo sportswear è un mondo che mi ha da sempre attratto. Nonostante si tratti di un brand che in passato ha realizzato soprattutto divise sia per il calcio che per il tennis, in Lotto ci sono senza dubbio elementi più stravaganti ed eccentrici come le stampe, i colori e i dettagli che sono più comuni alla couture e allo stile etnico/africano che allo sportswear.
Perché hai scelto questo titolo per la tua capsule?
È un titolo che rappresenta i miei sentimenti apparentemente contrastanti che ho vissuto in passato e durante i primi mesi di questa nuova esperienza. Da una parte questi sono legati alla fuga verso una terra geograficamente e culturalmente vicina alla Svizzera, soprattutto essendo cresciuto nel Canton Ticino, ma comunque lontana. Dall’altra, questi sono legati al sentimento di fuga nel fantasticare quotidiano verso delle terre lontane, che rappresentano un immaginario talmente forte e ideale da sembrare vicine. Questi sentimenti sono tradotti nella collezione attraverso la contaminazione di universi apparentemente lontani, come couture, moda etnica e sportswear, ma uniti nella visione di questa capsule collection. Tessuti sportivi ricamati e stampe sono stati reinterpretati con motivi camouflage e optical, così come con patchwork colorati, ottenuti da capi d’abbigliamento già esistenti.
Quali sono i tuoi ricordi più belli dell’esperienza da ITS?
La sensazione di famiglia, umanità e creatività pura che si respirava con gli altri finalisti, il team ITS e gli ospiti è qualcosa che mi è rimasto molto impresso. L’energia positiva e la voglia di un cambiamento più sostenibile attraverso progetti di critica a temi attuali, sia sociali che ambientali ed economici, è anche qualcosa che mi ha dato moltissima speranza per il futuro della moda e non solo. I riconoscimenti di Lotto Sport e Diesel sono stati decisamente una conferma importante dell’interesse dell’industria della moda, sia per il concept di upcycling couture che per l’estetica ibrida del mio lavoro.
Come hanno influenzato il tuo lavoro le tue radici africane?
Le origini africane sono un’estetica e una cultura che ho riscoperto negli ultimi anni. Gli artisti africani contemporanei e gli artigiani che utilizzano la tecnica dell’upcycling, insieme al mio primo viaggio in Togo hanno influenzato in maniera importante non solo l’estetica del mio brand, ma anche il suo concept e business model.
Quali sono state le tue prime impressioni sulla collezione che Rafael ha presentato a ITS?
Barbara: Vediamo tantissimi portfolio in pochissimo tempo, e sono stata immediatamente attratta dalla sua collezione. L’avevamo già ricevuta l’anno precedente, ma nel 2018 non era ancora completamente realizzata. È stata una piacevolissima conferma della capacità – non comune – di Rafael di trasformare fedelmente l’idea dalla carta ai capi finiti. Mi ha molto colpito la modalità con la quale è riuscito a coniugare upcycling e recycling, tradizioni artigianali, senso dell’Africa e rigore svizzero con un’estetica fortissima, unita a una capacità di racconto unica.
Cosa ti aspetti dalla sua capsule per Lotto?
Mi aspetto una nuova declinazione del suo incredibile talento nell’interpretare diverse entità, facendole collassare in un’unica, coerente e forte visione. Sono certa che il risultato finale per Lotto sarà qualcosa di inaspettato e armoniosamente meraviglioso.
ARTICOLO TERMINATO!
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