Il mondo della moda oramai conosce la magnificenza degli abiti di Pierpaolo Piccioli per la maison di Valentino, noti per suscitare quasi lacrime nelle supermodelle che li presentano in passerella, nelle celebrità che li vedono dalla prima fila e persino nei più inflessibili fashion editor. Stagione dopo stagione, Piccioli documenta meticolosamente nei suoi cahiers des défilés segreti (“diari creativi”) tutto il percorso che porta alla creazione di una collezione, dai primi schizzi ai collage che usa per trovare ispirazione, dalla musica che accompagna gli show in passerella agli inviti e alle fotografie di prove abiti, trucco e capelli.

Adut Akech
Adut Akech

Pierpaolo Piccioli

Nelle 248 pagine della 20sima edizione di A Magazine Curated By – una rivista che in ogni numero esplora l’universo estetico di un diverso stilista invitato a fare da guest curator – Piccioli dà libero sfogo alla sua visione creativa unica. «Voglio che la rivista sia un po’ come questi [i diari], molto personale, come un viaggio, un manifesto della mia estetica», dice a Vogue. «Parlo d’amore e delle persone che condividono i miei valori e le mie idee di inclusione».

Kaia Gerber
Kaia Gerber

Pierpaolo Piccioli

A Magazine Curated By Pierpaolo Piccioli comprende uno shooting di foto still-life di questi diari creativi ad opera del fotografo americano Joel Meyerowitz, e un book di personaggi impareggiabili (tra cui le modelle Leslye Houenou e Hannelore Knuts, la principessa Nicoletta Odescalchi e l’attrice Alba Rohrwacher) immortalati da Charles H. Traub sullo sfondo di alcune delle bellezze romane preferite da Piccioli. Annovera inoltre scritti del curatore Francesco Bonami e del poeta Luigi Ballerini, fotogrammi del mediometraggio The Staggering Girl diretto da Luca Guadagnino, il regista di Chiamami col tuo nome, e contributi di Craig Green, Marc Jacobs, Jun Takahashi (il fondatore del marchio Undercover) e Clare Waight Keller di Givenchy, che hanno tutti avuto carta bianca in un capitolo. Il numero include persino il debutto del designer come fotografo.

Edward Enninful
Edward Enninful

Pierpaolo Piccioli

Lo shooting di Piccioli rende omaggio a un editoriale firmato Steven Meisel sul numero di Ottobre 1992 di Vogue Italia, allora sotto la guida della scomparsa Franca Sozzani; il servizio raffigura personaggi come Quentin Crisp, Patti Hansen e Lenny Kravitz con un berretto da cacciatore in testa e un cartello in mano con scritto il loro nome. «Quel servizio ha cambiato il mio approccio alla moda rendendolo più personale e più umano», spiega Piccioli. «Quei ritratti raffiguravano le persone per quello che sono piuttosto che per quello che fanno; forse una delle prime volte nella moda in cui qualcuno parlava della bellezza dell’inclusione». E prosegue citando David Bailey, Richard Avedon and Irving Penn, oltre a Meisel stesso, come alcuni dei suoi fotografi preferiti per il loro «approccio alla fotografia molto pulito, molto puro e molto onesto».

Benedetta Piccioli
Benedetta Piccioli

Pierpaolo Piccioli

Premier Antonietta
Premier Antonietta

Pierpaolo Piccioli

Nei ritratti, alcuni degli amici stretti di Piccioli, collaboratori e famigliari – la figlia Benedetta e la moglie Simona – posano con un copricapo di Philip Treacy della collezione couture di Valentino per la primavera 2018. «Il cappello crea una connessione tra tutti loro, ma allo stesso tempo la maniera in cui lo indossano, ognuno a suo modo, fa emergere la loro unicità e individualità», dice commentando le immagini, che non hanno subito ritocchi. Edward Enninful, il direttore di Vogue UK, è ritratto di profilo, stile cameo, il volto parzialmente nascosto dalle piume rosa del copricapo; l’attrice Frances McDormand, due premi Oscar (che appare sulla copertina della rivista) sbircia dalle piume con aria birichina; mentre una sorridente Naomi Campbell indossa il copricapo con gioiosa disinvoltura.

Frances McDormand
Frances McDormand

Pierpaolo Piccioli

Rocco
Rocco

Pierpaolo Piccioli

Fanno una breve comparsa anche Kaia Gerber dall’atelier Valentino e Adut Akech, la star della campagna per la fragranza della casa Born in Roma, così come Mariacarla Boscono che ha scritto un pezzo per la rivista. «Volevo qualcuno che descrivesse mister Valentino e la sua maison dalla prospettiva di una modella piuttosto che di una giornalista o di qualcuno che sa tutto della sua vita», spiega Piccioli. «Conosco Mariacarla da quando aveva 14 anni, siamo entrambi romani, e anche lei come me ha iniziato da Fendi. Abbiamo ovviamente avuto percorsi diversi – lei è una modella ed è più giovane di me – ma Roma ti dà una certa naturalezza; sei circondato dalla bellezza ogni giorno ma non è una cosa che ammiri, la vivi e basta».

Mariacarla Boscono
Mariacarla Boscono

Pierpaolo Piccioli

Stella Piccioli
La cover di "A magazine curated by"
La cover di “A magazine curated by”

A Magazine Curated By Pierpaolo Piccioli sarà disponibile dal 3 dicembre 2019