Non è stato chiesto espressamente. Ma era quanto meno sottinteso. Le parole d’ordine di questi Oscar 2020 avrebbero dovuto essere “riciclare per la sostenibilità”. In fondo, proprio nell’ultimo anno Hollywood si è fatta paladina della lotta ai cambiamenti climatici come non mai. Invece, sul red carpet degli Oscar abbiamo visto tante meravigliose creazioni. Nuove. Poi però è arrivata Jane Fonda. E tutto il resto è stato… noia.
Jane Fonda agli Oscar 2020. Foto LaPresse
Chiamata a premiare il Miglior Film – statuetta andata al sudcoreano Parasite – la pasionara di Hollywood si è presentata con un meraviglioso abito rosso di Elie Saab Couture. Che già aveva sfoggiato alla cerimonia di apertura di Cannes 2014. Non solo, al braccio portava anche il suo cappotto rosso. Ormai diventato un simbolo, visto che è quello che indossa ogni venerdì quando protesta davanti a Capitol Hill perché venga promulgata una serie di leggi a favore dell’ambiente. E con addosso il quale viene puntualmente arrestata.
Lo aveva promesso. «Vedete questo cappotto? Avevo bisogno di qualcosa di rosso, sono uscita e ho trovato questo cappotto in saldo. È l’ultimo capo di abbigliamento che comprerò nella mia vita», aveva detto lo scorso ottobre inaugurando i Fire Drill Fridays. E così ha fatto. Spiegando anche su Instagram la scelta di sfoggiare gioielli Pomellato perché «usano solo oro estratto in modo etico e responsabile e diamanti solidali».
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