In un’atmosfera surreale, cominciata nella mattina di sabato con i primi casi di Coronavirus accertati negli ospedali Sacco e San Raffaele, la Milano Fashion Week autunno inverno 2020/2021 si conclude con la sfilata a porte chiuse di Giorgio Armani, che nella mattinata di domenica aveva annunciato di aver preso questa decisione a ” per non esporre ad alcun rischio la salute dei propri ospiti”.
La collezione autunno inverno 2020/2021 di Giorgio Armani
In passerella, una collezione in cui la gentilezza regna sovrana. E che arriva a pochi giorni dalle dichiarazioni dello stilista, che dopo la sfilata di Emporio Armani ha voluto prendere le distanze da un certo tipo di comunicazione del corpo femminile, «penso a certi manifesti pubblicitari in cui si vedono donne provocanti, seminude: succede che molte si sentano obbligate a mostrarsi così. Questo per me è uno stupro. Scusate lo sfogo e le parole forti, ma sentivo di doverlo dire».
Nella collezione autunno inverno 2020/2021 di Giorgio Armani c’è il rispetto per la donna che lo rende così amato dal pubblico e da tanto tempo. Resta centrale il tema dell’accostamento tra guardaroba maschile e guardaroba femminile, e questa volta il rigore si ammorbidisce. Il risultato? Cappotti avvolgenti, pantaloni ingentiliti, stampe floreali astratte.
Il tributo alla cultura cinese
La sfilata si chiude con un pensiero rivolto alla Cina, con la quale lo stilista ha da sempre un legame speciale: in passerella una selezione di look delle collezioni Giorgio Armani Privé primavera estate 2009 e 2019, ispirate alla cultura del Paese.
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