L’interprete di Drugo ne Il grande Lebowski compie settant’anni. Jeff Bridges, sette volte nominato all’Oscar e con una statuetta conquistata (per Crazy Heart del 2010), ha il cinema nel sangue: i suoi genitori sono entrambe attori e sin da bambino si cimenta davanti alla macchina da presa (a 10 anni recita con il padre e il fratello nella serie tv Avventure in fondo al mare). Qualcuno se lo ricorderà anche in Lessie.

A 22 anni viene chiamato niente meno che da Peter Bogdanovich in L’ultimo spettacolo (ed è subito nomination come attore non protagonista), mentre l’anno successivo è la volta di Città amara, firmato da un altro gigante del cinema come John Huston. Per ben due volte è Michael Cimino a volerlo in Una calibro 20 per lo specialista (1974, e conquista un’altra nomination), in cui recita a fianco a Clint Eastwood, e ne I cancelli del cielo (1980) con John Hurt. Nel mezzo accetta il ruolo del paleontologo Prescott nel remake di King Kong (1976) con Jessica Lange.

È nel 1982 che Bridges fa il salto di popolarità con il disneyano Tron: il film di fantascienza spiazza e diventa un cult. Dopo quasi 30 anni (nel 2010) viene prodotto il sequel Tron: Legacy, sempre con l’attore di L.A. nei panni di Kevin Flynn. L’impatto sul pubblico però sarà ben diverso rispetto al precedente capitolo.

Segue un altro sci-fi: Starman di John Carpenter che consegna a Jeffrey Leon, questo è il nome all’anagrafe del festeggiato, un’altra candidatura agli Academy Awards. Nel 1988 Francis Ford Coppola lo chiama a interpretare l’ingegnere visionario Preston in Tucker – Un uomo e il suo sogno, mentre l’anno successivo è la volta de I favolosi Baker che vede nel cast anche il fratello Beau e a Michelle Pfeiffer. Fu un successo.

I novanta rappresentano gli anni della maturità. Iniziano alla grande con La leggenda del Re pescatore (1991) di Terry Gilliam, un altro film da incorniciare e con un Robbie Williams in stato di grazia. In The Vanishing (1993) Bridges si cala, come sa fare lui, nei pani dello psicopatico Barney, lma è il 1998 a consegnargli uno dei personaggi più amati della storia del cinema: il Drugo de Il grande Lebowski dei fratelli Coen. Un ruolo che ha segnato un’epoca.

Nel 2005 viene chiamato ancora da Gilliam nel gioiellino, ma mal distribuito, Tideland, mentre nel 2010 incide il suo primo album e conquista l’Oscar (finalmente) interpretando il cantante country alcolizzato Bad Blake in Crazy Heart. La recitazione e la passione per la musica gli portano fortuna.

Per non farsi mancare nulla nel 2008 Jeff mette l’armatura del cattivo Obadiah in Iron Man di Jon Favreau. E ora che cosa ci dobbiamo aspettare dall’attore, cantante e produttore settantenne? Prima o poi lo vogliamo rivedere nei panni di Drugo e magari dietro la macchina da presa. Ci contiamo!