Auguri a Jay-Z, e sono 50. Mezzo secolo di vita, e che vita, per Shawn Corey Carter, nato a Brooklyn, NY, il 4 dicembre 1969. Dal suo album di debutto, Reasonable Doubt, 1996, a oggi la vita di uno dei più grandi rapper di tutti i tempi è stato un crescendo. Rapper sì, ma non solo, grande imprenditore di sé stesso, marito di Beyoncé che lo ha portato a diventare membro della coppia d’oro della musica, benefattore che non dimentica i fratelli neri, collezionista di Grammy, Jay-Z ha trasformato in oro (quasi) tutto ciò che ha toccato, dimostrando grandissima competenza e intelligenza.
Celebs at NBA All-Star Game
Mark Mainz
Dall’infanzia a Marcy House, complesso di case popolari a nord di Brooklyn, con la mamma, all colpo di pistola a 12 anni contro il fratello maggiore Eric reo di aver rubato dei gioielli. Dall’inevitabile attività illegale alla creazione di un’etichetta tutta sua, dalle storiche battle con i rapper “rivali”, la vita di Jay-Z presenta molte assonanze con l’esistenza del tipico rapper ma, allo stesso tempo, anche tante peculiarità che delineano una figura assolutamente unica.
Photo of Jay Z
Al Pereira
Nel presentare il suo libro Jay-Z: Made in America, il professor Michael Eric Dyson, che tiene un corso su Jay-Z alla Georgetown University, ha ripreso il verso di Moment of Clarity (The Black Album, 2003):
“We as rappers must decide what’s most important / And I can’t help the poor if I’m one of them / So I got rich and gave back, to me that’s the win/win”,
per dimostrare che Mister Carter non è solo un rapper miliardario, peraltro. Ripassiamolo, insomma, il personaggio Jay-Z, per capire dove abbiamo sbagliato.
2004 NBA All-Star Game – Celebrities
Vince Bucci
1. Dopo Jaz-O viene Jay-Z. Il nome d’arte è un ringraziamento al suo amico e mentore, il rapper Jaz-O, rapper attivo nella magica decade dei 90 che ospitò il futuro Re mida del rap in una delle sue prime apparizioni: The Originators, 1990.
2. Compagnetti di scuola. Mr. Carter lascia la scuola superiore perché più impegnato nella sua attività principale, ma, intanto, negli anni dell’adolescenza cementifica un paio di amicizie interessanti. Suoi compagni di scuola furono i rapper AZ, Anthony Cruz, il povero The Notorious B.I.G. e Trevor George Smith Jr, aka Busta Rhymes.
3. A NY man in London. Cosa ci faceva Jay-Z a Londra nel 1989 alla guida di una Mercedes? Faceva cose, vedeva gente, registrava, a 20 anni. E, soprattutto, spacciava. Ma la trasferta è durata poco. Poi a Londra ci è tornato spesso, in tour.
4. Non mi scritturate? allora faccio da me. Nel 1995, a 26 anni, Jay-Z fonda la Roc-A-Fella Records insieme a qualche amico rapper, stufo di dover vendere le sue produzioni sul tettuccio dell’auto. Volete raccapezzarvi sul tira e molla che ne seguì con la Def Jam Records? Andatevi a riprendere la serie tv Empire e avrete un quadro chiaro dell’evoluzione.
5. Un po’ di dissing non fa mai male. La sottile arte del dissing, ovvero oltraggiare qualcuno in una rima, è nata molto prima della questione Nas-Jay-Z ma, se si vuole dare un primato a quest’ultima, potremmo catalogarla tra le più lunghe della storia: dal 1996 al 2005, quando il tutto finì con un abbraccio sul palco dell’allora Continental Airlines Arena nel New Jersey.
JAY-Z At Webster Hall
Theo Wargo
6. Il miracolo dell’11 settembre. Il giorno più tragico della storia moderna Jay-Z pubblica The Blueprint. Il giorno in cui l’America pensava a tutto tranne che a divertirsi, l’album di Jay-Z scritto in due giorni (due!) vendette 427mila copie in una settimana e volò al primo posto della Billboard 200. Un fatto su cui ancora si riflette.
7. Facciamo due conti. Da dove partiamo? Dalle 100 milioni e più di copie di album venduti per esempio, che hanno contribuito a far diventare Mr. Carter il primo rapper miliardario secondo Forbes. Ma non solo grazie alla musica. Ha collezionato finora 22 Grammy, altro record per un rapper, oltre a essere l’artista singolo con più album al numero uno di Billboard 200, ben 14. Ancora, è stato il primo rapper a essere inserito nella Hall of Fame degli autori musicali. Jay-Z è anche il terzo afroamericano per fatturato e il primo musicista.
8. E la lista delle partecipazioni. Più che a quella di nozze, Jay-Z deve la sua fortuna. Con una visione che va ben oltre il palco di un tour, Jay-Z fonda nel 1999 il brand di vestiti Rocawear che rivende nel 2007 a 204 milioni di dollari. Nel 2003 fonda la catena di bar 40/40 Club, forse l’unica idea non trasformata in oro. E poi è un crescendo. Nel 2008 fonda la Roc Nation che diventa l’agenzia di management di importanti sportivi americani. Dall’acquisizione dell’azienda norvegese Aspiro, crea Tidal, servizio di musica in streaming naufragata e ripescata. Nel 2014 investe 200 milioni di dollari in Armand de Brignac (Ace of Spades): champagne da 300 dollari a bottiglia. E poi cognac D’Ussé, Uber, i jet privati di JetSmarter, case da sogno, la beauty di Carol’s Daughter. Insomma:
“I’m not a businessman, I’m a business, man”.
9. Le opere di bene. La prima attività benefica arriva nel 2003 con la creazione della The Shawn Carter Foundation per sostenere gli studi di ragazzi non abbienti. Insieme a Puff Diddy si è fatto sentire con un milione di dollari alla Croce Rossa dopo l’uragano Katrina ma, soprattutto: “la più grande donazione è da anonimo ad anonimo”.
European Premiere of Disney’s “The Lion King”
WPA Pool
10. Hai ricevuto il Rolex? Per il primo gala della fondazione di Jay-Z tenutosi a metà novembre a Hollywood, in Florida, gli invitati hanno ricevuto una convocazione particolare. Trattasi di un Rolex Daytona da circa 12mila nella versione più economica, ma pare che siano stati ricevuti anche modelli da 40mila dollari, e una bottiglia di Ace of Spades da circa 300 dollari.
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