Poche celeb hanno l’impatto di Tracee Ellis Ross sul red carpet. «Mi piace davvero tanto la moda», dice a Vogue l’attrice, produttrice e style icon. Non ci sorprende quindi che sia stata scelta per presentare i Fashion Awards 2019, ieri sera 2 dicembre alla Royal Albert Hall di Londra. L’evento è la ciliegina sulla torta di un anno straordinario per Ross. La star, premiata con il Golden Globe per Black-ish, la popolare serie della ABC in cui interpreta il ruolo della dottoressa Rainbow “Bow” Johnson, è sul set di Mixed-ish, il prequel e spin-off che ripercorre la vita di Bow prima di Black-ish e che racconta delle sue origini miste. E oltre a ideare, scrivere e produrre la sua nuova serie TV, Ross ha trovato anche il tempo di ampliare le sue attività, debuttando nel mercato beauty. A settembre l’attrice ha infatti lanciato Pattern, una linea di prodotti per capelli formulati per chiome ricce e crespe, un progetto su cui ha lavorato con passione per 10 anni e che prova quello che sospettavamo già da tempo, e cioè che non c’è nulla che Ross non riesca a fare, e molto bene.
The Fashion Awards 2019 – Show
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In occasione dei Fashion Awards 2019, Vogue ha incontrato Ross per parlare del suo stile audace sul red carpet, delle regole che si è data su Instagram e del modo in cui il suo lavoro sta trasformando radicalmente l’industria dell’entertainment.
Black-ish ha cambiato il volto della TV. Perché credi piaccia tanto al pubblico?
«Perché la serie è ben scritta, è incredibilmente divertente e il cast è in perfetta sintonia. Ma è anche per gli argomenti che tratta, il fatto che svisceriamo temi come razza, identità e cultura. Black-ish è stato senza dubbio l’inizio di qualcosa, e non vogliamo tornare indietro. La TV attraversa fasi diverse continuamente e spero, appunto, che questa non sia solo una fase. Quello che trovo frustrante è che il mondo dello spettacolo non sempre riflette la realtà. Ricordo quando ho ricevuto la nomination agli Emmy, erano 30 anni che una donna black non otteneva un nomination in quella categoria. Capisco che sia un evento da celebrare, ma è anche qualcosa che dovrebbe farci provare imbarazzo e disagio. Le donne black sono sempre state una guida per le nostre vite, ed è qualcosa che si dovrebbe vedere anche in TV».
ABC’s “Black-ish” – Season Six
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Si è parlato molto anche della reunion delle ragazze di Girlfriends in un episodio di Black-ish. Pensi che Girlfriends potrebbe tornare?
«Non so se Girlfriends potrebbe tornare in TV sotto forma di serie, ma saremmo tutti felicissime di vederla tornare, in un modo o nell’altro. Ci sto lavorando, e anche la creatrice della serie Mara Brock Aki ci sta lavorando. Anche quando Girlfriends era in onda non godeva di tutti gli apprezzamenti che riceve invece oggi, quasi 20 anni dopo. Quindi, per poter fare il film, dovremmo essere sicure di avere i finanziamenti per poter raccontare la storia nel modo giusto. Penso che le persone che seguivano e amavano la serie lo vorrebbero, e anche noi, come cast, lo vorremmo».
Perché hai deciso di creare Mixed-ish e di esaminare più da vicino le origini miste di Bow?
«Quando facevo Black-ish, ricordo di aver pensato che sarebbe stato fantastico approfondire questo argomento, perché quando suo marito Dre ne parla, molto spesso la storia di Bow risulta troppo semplificata, è un’idea appena accennata di cosa significhi avere origini miste. Non si dice di come lei sia diventata quello che è, e non ne ho mai visto parlare in nessuna serie in TV. Mixed-ish è un grande lavoro collettivo, è stato entusiasmante per me ricoprire un ruolo diverso. Sono la co-creatrice e la produttrice esecutiva, e quindi mi occupo anche del casting, della creazione della storia e della sceneggiatura. In Mixed-ish non cerchiamo di raccontare la versione universale di questa storia, ne raccontiamo una versione, e da lì vogliamo stimolare il dibattito, per capire meglio questo tipo di esperienza».
ABC’s “Mixed-ish” – Season One
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I fan della serie ti hanno mai detto quanto sia importante per loro?
«Un sacco di persone mi hanno detto di essere felici perché finalmente viene raccontata una storia che parla della loro esperienza. Non sono solo persone con origini miste bianche e nere, perché fra i miei amici ci sono persone mezze libanesi e mezze trinidadiane, o italo-cinesi. E poi ci sono persone che mi hanno detto che non avevano mai pensato alla questione in questi termini, o che non pensavano che avere origini miste potesse essere una situazione complicata».
Mixed-ish esamina anche la questione dei capelli “al naturale”, un argomento che ti sta molto a cuore, considerando che hai appena lanciato Pattern, un linea di prodotti specifici per capelli ricci. È stato difficile far partire il progetto?
«Pattern è un progetto che ho sognato di realizzare per 20 anni, e ci sono voluti 10 anni per portarlo a termine. Quando ho iniziato a portare i capelli al naturale, come tante altre donne black, ho lasciato che facessero un po’ come volevano. Poi ci sono state varie fasi in cui facevo la piega o me li facevo stirare con dei prodotti chimici. Per la maggior parte di noi è un percorso normale, soprattutto perché la cultura della bellezza non ci ha mai incluso. Il settore beauty non considerava la parte della popolazione con capelli ricci e crespi come una fascia di mercato proficua. I prodotti di cui avevamo bisogno non esistevano proprio, passavo ore in bagno a crearli io, mescolandone diversi. E allora ho buttato giù la mia prima proposta per un brand di prodotti per capelli. Ho trovato dei soci che mi potessero sostenere economicamente e gestire l’attività ma volevo continuare ad avere il controllo creativo e la quota di maggioranza. Quando Pattern è venuto alla luce, avevo questo raccoglitore con tutti gli appunti che avevo buttato giù in 10 anni e ho testato 74 campioni di prodotto in sei mesi!».
ABC’s “Black-ish” – Season Six
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Potrebbe essere l’inizio di un nuovo impero beauty?
«Assolutamente sì! Adoro i prodotti di bellezza, mi piace moltissimo gestire un’attività e vedere i risultati che si ottengono. In questo momento ho la doccia piena di prodotti Pattern. È emozionante, e ci sono tante altre cose che uso nel mio bagno che vorrei avessero il nome “Pattern” stampato sopra».
La tua pagina Instagram trasmette un senso di gioia. Come riesci a essere te stessa sui social?
«Conosco tanta gente che prende Instagram molto sul serio, e ci mette un sacco di fotografie scattate da professionisti, ma per tutta la vita ho sempre preferito usare la mia macchina fotografica e l’autoscatto. E mi sono data una serie di regole su Instagram: posto solo cose che se fossero messe su un cartellone pubblicitario non mi creerebbero problemi. Se avete dubbi, pensateci e non postate. E poi di solito io aspetto un po’. Se non sono sicura che una foto mi piaccia davvero, aspetto un mese finché non ne sono davvero convinta, e poi la posto. Alcuni dei miei video non finiscono su Instagram, li mando ad amici e parenti. Voglio divertirmi, e non voglio che la mia pagina Instagram mi faccia sentire a disagio. Se mi sento insicura, spengo il telefono per un po’. Trovare un equilibrio è importante».
Sei anche un’icona di stile. Quali sono gli elementi che tieni a mente quando ti vesti per il red carpet?
«Collaboro con una stylist molto gioiosa, Karla Welch. Se devo andare a un evento le mando delle foto che mi ispirano, o pensiamo insieme a un tema, ma nella maggior parte dei casi indosso quello che mi rende davvero felice. Gi abiti per me all’inizio erano come una corazza, oggi sono il modo in cui esprimo la mia creatività».
Rodarte FW19 Fashion Show
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70th Primetime Emmy Awards, Arrivals, Los Angeles, USA – 17 Sep 2018
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Che cosa ti ha elettrizzato della serata dei Fashion Awards?
«Ho presentato molti eventi, ed è un po’ come avere il posto d’onore della festa. E questo è forse l’evento più emozionante che abbia mai presentato. Sono stata al centro della stanza con alcuni dei miei stilisti preferiti, ma la cosa che mi elettrizza di più è che, ovviamente, ho indossato dei vestiti fantastici!».
The Fashion Awards 2019 – Show
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The Fashion Awards 2019 – Show
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The Fashion Awards 2019 – Show
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The Fashion Awards 2019 – Show
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Stai lavorando alla nuova commedia di Nisha Ganatra Covers e a Jodie, uno spin-off basato sul cartone animato cult di MTV, Daria. Cosa puoi dirci di questi due progetti?
«Non posso dire molto di Covers, solo che mi sono divertita un sacco a girarlo, esce l’8 maggio 2020. Per quanto riguarda Jodie, sono la voce di Jodie, e sono anche la produttrice esecutiva. Il pubblico adorava Daria, e credo che il fatto che Jodie, la sua spalla, diventi protagonista di una propria storia la dice lunga sui tempi in cui viviamo. Che una ragazza black sia la protagonista di un cartone animato è una cosa fantastica. Quello che mi entusiasma in questa fase della mia carriera è la possibilità di passare dalla recitazione alla creazione di nuovi contenuti. Tutte le storie che mi intessa raccontare, i prodotti che mi interessa creare e le tematiche che desidero influenzare in qualche modo, hanno a che fare con il fatto che sono una donna di colore che vuole far sentire la propria voce».
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