Per giustificare un ritorno coi fiocchi (di neve, of course) delle sorelle Elsa e Anna serviva una favola più tradizionale con il classico “C’era una volta” e un nostalgico ritorno all’infanzia. Parte così Frozen 2 – Il segreto di Arendelle, dal 27 novembre in sala e poi in grande spolvero a Disneyland Paris per la Frozen Celebration dall’11 gennaio al 3 maggio 2020. Il film stupisce e abbaglia soprattutto per lo stile minimal di pura eleganza alla Grace Kelly (per la regina) e più pratico ma non meno glam alla Sofia di Grecia (per la principessa). Senza scomodare la precedente generazione regnante, si può anche pensarle come una versione cartoon di Kate Middleton e Meghan Markle. Comunque le si guardi, le protagoniste del secondo capitolo (ancora una volta doppiate da Serena Autieri e Serena Rossi) restano indiscusse icone fashion e questo è forse il punto più forte a loro favore.

Sul canto niente da eccepire: tanta musica, nessuna grande it in stile “Let it go”, e persino qualche incursione neomelodica di quel tontolone adorabile di Kristoff, fidanzato di Anna. Dell’intera compagnia il più assennato resta Svev, la sua renna, mentre Olaf perde – anche fisicamente – la testa in più di un’occasione, soprattutto quando si lascia andare a tiritere varie sulla vecchiaia. Ma i pupazzi di neve invecchiano? Per ora non ci è dato saperlo, anche se forse lo scopriremo nel terzo capitolo, semmai ci sarà (Ai posteri l’ardua sentenza? Macché, deciderà il box office, come sempre).

Un frame di Frozen 2

FROZEN 2

Un frame di Frozen 2

DISNEY

La trama è piuttosto semplice: mentre le sorelle vivono felici e contente a palazzo un mistero del passato torna a incombere su di loro e coinvolge ancora una volta i poteri di Elsa. Un’antica leggenda parla di quattro elementi della vita, di una Foresta incantata e di lotta tra popoli e scatta così il desiderio di conoscenza con avventura pericolosa al seguito.

Si parte, allora, verso l’ignoto: questa ben assortita compagnia si trova a testare limiti individuali e a sfidare il destino, ancora una volta.

Bugie, tradimenti, separazioni e rischi mortali… insomma non manca proprio niente. Le protagoniste smussano gli angoli del proprio carattere (come mostra la scelta cromatica non solo del guardaroba ma anche delle rispettive chiome, castana più chiara per Anna e meno biondo platino per Elsa), come da tradizione Disney, e poi?

Un frame di Frozen 2

FROZEN 2

Un frame di Frozen 2

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I rimandi all’attualità non mancano, come il grande cuore green delle due, l’amore per le creature della terra, il rispetto dell’ambiente, la devozione assoluta per l’acqua che – viene ripetuto fino alla nausea – “ha memoria”.

La parte più spettacolare, visivamente parlando, resta la magia di Elsa con veri e propri fuochi d’artificio di ghiaccio, acrobazie sui fiocchi di neve, sculture congelate in aria e persino installazioni di cristalli in volo.

Tutte le caselline principali sono spuntate.

Amore ostacolato, ma giusto un pochino? C’è.

Sorellanza in crisi, però non troppo? C’è.

Avventura stile mission impossible, o quasi? C’è.

Colonna sonora strappacuore, di cui è già pronta la versione karaoke? C’è.

Animaletto inizialmente pericoloso, ma che diventa adorabile appena sgrana gli occhi? C’è. (Fatene subito un peluche!)

Resta solo da capire se non sia tutto un po’ troppo coreografato, in punta di piedi per non disturbare l’equilibrio già prestabilito. Forse a sovradimensionare le aspettative di originalità ci aveva pensato anche la campagna lanciata da alcuni fan (#GiveElsaAGirlfriend) ma la svolta gay della protagonista alla fine non è avvenuta. Lo scettro – con arco e frecce – del vero girl power animato degli ultimi anni resta, indiscusso, nelle mani di Merida di Brave.