È, tra le papabili vallette (dai, chiamiamolo col loro vero nome, non c’è niente di male. Anzi) del Festival di Sanremo 2020, quella in pole position. Pare infatti che a Diletta Leotta si stiano per spalancare le porte principali del Teatro Ariston: chissà se al fianco della chiacchierata Chiara Ferragni, bersaglio in queste ore delle – francamente curiose – rimostranze del Codacons? Due bionde accanto ad Amadeus, conduttore della kermesse, che rivoluzionerebbe così la liturgia tricologica del festivalone nazionale? Sì, no, forse. Staremo a vedere.
Noi tifiamo per Diletta in riviera, anche perché in occasione della capatina che già ci ha fatto come ospite speciale nel 2017, ha fatto discutere quasi quanto l’irraggiungibile farfallina di Belen grazie a un outfit che ne valorizzava e six pack e gambe tornite e florido décolleté. Tris seduttivo che ha mandato in tilt il sonnacchioso pubblico del Festival. Ed è quello che ci vuole, a Sanremo: la capacità di far parlare di sé.
E la bionda presentatrice ci riesce sempre. Anche grazie ai suoi look. Perché tutto (se proprio uno vuole) le si può rimproverare, ma non che difetti in sensualità. In collegamento in diretta da bordo campo o a casa intenta a spadellare come una brava casalinga, in piscina (sì, quello è in effetti l’habitat che le consente di sfoderare le mise più audaci) e sui palcoscenici calcati con professionalità: non c’è situazione – puntualmente immortalata nel suo seguitissimo account Instagram – per la quale Diletta non ceda al fascino di un look eye-e-commenti-catching. E non è un caso se un notissimo brand di intimo maschile l’abbia scelta proprio come ironica protagonista del suo divertente spot televisivo.
La sua personale visione del vestire è così precisa che la potremmo persino riassumere in poche e chiarissime regole, da fare vostre qualora voleste spremere come un limone la sexiness che ristagna nel profondo di voi stesse. Perché c’è, credeteci.
1. FASCIARE È MEGLIO DI ESIBIRE
A ben guardare, la conduttrice non indulge poi così, così spesso in spacchi vertiginosi o in scollature abissali. Piuttosto, quello a cui difficilmente rinuncia è infilarsi in abiti fasciantissimi o in completi seconda pelle, quasi fossero un guanto nel quale insinuare la sua femminilità curvilinea.
2. PUNTARE SUL PUNTO VITA
Consideriamola una conseguenza del primo punto. L’effetto inguainamento viene enfatizzato all’ennesima se la vita (da vespa) viene per così dire sottolineata (leggi strizzata) da una cintura. La silhouette assume così la sensuale forma a clessidra. Risultato: il tempo, con lei, si vorrebbe non passasse mai.
3. PANTALONI, WHY NOT?
Una variante dei punti 1 e 2. Se fascianti e ben strizzati in vita, i pantaloni sono autorizzati. Anzi, usati con generosità. E risultano capaci di graffianti turbamenti.
4. FAI USCIRE LA FATINA CHE È IN TE
Cipria e celeste. Azzurro e rosa. La palette cromatica preferita dalla bella Leotta si compiace dei toni baby per antonomasia. Delicati, pastellosi, zuccherini: capelli biondi, occhi azzurri e morbide labbra di pesca li ha già. Per renderla una vera fata da fiaba manca giusto la perfetta gamma cromatica. Detto fatto.
5. E PER I PIÚ PICCINI…
Quando ci ha sorpreso davvero la conduttrice? In occasione delle sue presenza sul tappeto rosso del Festival cinematografico di Giffoni, dedicato ai più piccoli. Pagliaccetto coi fiocchi e shorts very short. Colpa (o merito) delle temperature estive della località campana, sede del Festival? Sarà. Per la gioia di grandi e bambini: meno Diletta vuole essere sensuale, più le riesce naturale esserlo.
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