Correre sulla neve fa bene, non c’è dubbio. Immagina, essere in un bosco innevato in una situazione di quiete e pace assoluta, dove i passi che calpestano il manto nevoso sono l’unico rumore che senti. Correre sulla neve può essere un’esperienza quasi mistica. Chi la pratica parla di una sorta di bolla spazio-temporale, dove solo il freddo pungente riporta con i piedi per terra, o meglio nella neve. Naturalmente parliamo di neve battuta, ovvero una pista da sci, sci di fondo o di slittino. Nessuno sano di mente correrebbe sulla neve fresca senza ciaspole. Ecco qualche consiglio per cominciare a correre sulla neve e farlo in maniera corretta.
Correre sulla neve, quando e per quanto farlo
Iniziare un’attività al freddo è innanzitutto una questione mentale. A volte è necessario farci un po’ di violenza per uscire dalla comfort zone e iniziare a correre, ma la magia del running è proprio quella di poterlo praticare con qualsiasi condizione meteo. All’inizio il consiglio è sempre quello di sperimentare sessioni di allenamento brevi di 30 minuti (che ti fanno consumare dalle 400 alle 600 calorie, a seconda della velocità), via via aumentando il tempo della seduta, in modo da capire gradualmente i propri limiti e le proprie esigenze.
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Georgijevic
Correre sulla neve, la tecnica
Sì, è possibile fare del dislivello positivo, ovvero correre in salita. L’importante è osservare bene il terreno e trovare gli appoggi migliori e, a ogni passo, cercare di appoggiarsi sull’avampiede e battere con la punta della scarpa nella neve per creare una sorta di piccolo gradino e avere un’aderenza migliore in fase di spinta. Nella neve che presenta tracce o impronte precedenti, si può appoggiare il piede sulle buche o i gradini già creati. In discesa bisogna sfruttare il peso del corpo e non cercare di frenare troppo, aprendo le braccia per cercare l’equilibrio.
Correre sulla neve, l’abbigliamento da usare
Il freddo è pungente, ma non è necessario indossare indumenti caldi come in alta montagna. Questo perché durante la corsa la nostra percezione del calore aumenta di quasi 10 gradi. Per i piedi è importante indossare calze tecniche, magari in lana merinos, che trattengono il calore e rilasciano il sudore. Le scarpe, inutile dirlo, sono fondamentali. Meglio preferire scarpe da trail impermeabili con membrana. Sul mercato esistono modelli speciali per neve e ghiaccio. Utili anche delle mini ghette o ghette integrate per impedire alla neve di entrare.
È molto importante coprire la testa, dalla quale viene dissipato circa il 30% del calore corporeo. Anche le mani, essendo una parte periferica, sono spesso soggette a un esiguo afflusso di sangue. È bene coprirle con un paio di guanti caldi, anche se non si percepisce particolarmente il freddo.
Per il resto del corpo è bene seguire il principio dei tre strati. Primo strato, detto anche seconda pelle, traspirante (ottimi quelli in lana merinos). Un secondo strato leggero, che serve a regolare l’apporto di calore (pile, ad esempio). Eventualmente un terzo strato per proteggersi dal vento (giacca a vento, softshell). E nel caso di freddo intenso è bene tenere dentro lo zaino un piumino comprimibile per evitare un’ipotermia nel caso di frequenti fermate.
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