La moda non si ferma. Continuano le preziose donazioni dei nomi del panorama fashion per arginare l’emergenza coronavirus. Una catena di solidarietà e generosità iniziata poche manciate di giorni fa e che sembra non volersi arrestare.
È di poche ore fa l’annuncio della donazione di due milioni di euro da parte di Mayhoola, il gruppo che raduna sotto di sé Valentino, Balmain e Pal Zileri. La somma sarà destinata a supportare diversi progetti tra cui: l’incremento dell’efficienza e la sicurezza del reparto di Terapia Intensiva presso l’Ospedale Sacco di Milano grazie all’acquisto di un macchinario di ventilazione a pressione negativa, e alle attività della Protezione Civile italiana.
La situazione a Bergamo e nei comuni limitrofi desta sempre più preoccupazione. Ad affiancare la città in questo momento così drammatico è Trussardi, che ha deciso di sostenere la raccolta fondi di Cesvi Onlus per contribuire all’acquisto di respiratori, ventilatori polmonari e altri macchinari prioritari per l’ospedale Papa Giovanni XXIII invitando tutti a dare il proprio contributo. In due modi: acquistando sull’e-commerce della griffe, il 100% del ricavato delle vendite verrà donato a CESVI, oppure tramite una donazione diretta su cesvi.org.
È sempre più ingente la domanda di mascherine e camici. Prada, su richiesta della Regione Toscana, ha avviato mercoledì 18 marzo la produzione di 80.000 camici e 110.000 mascherine da destinare al personale sanitario della Regione. I prodotti, realizzati internamente presso l’unico stabilimento del Gruppo – Prada Montone (Perugia) rimasto operativo come da disposizioni, vengono consegnati giornalmente fino al 6 aprile. A seguire la stessa scia è Gucci. Sono oltre 1.100.000 le mascherine chirurgiche e 55.000 i camici che saranno donati dalla griffe fiorentina nei prossimi giorni, previa autorizzazione delle autorità competenti. Già nelle scorse settimane, l’azienda, in collaborazione con la filiera, ha avviato la produzione del materiale richiesto.
A dare il proprio prezioso contributo sono anche Mario ed Enrico Moretti Polegato, rispettivamente presidenti di Geox spa e di Diadora, che hanno donato un milione di euro a beneficio della Regione Veneto, tra le più colpite, per contribuire alla gestione dell’emergenza sanitaria in atto.
Dopo gli oltre 4 milioni di euro raccolti per la costruzione del reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano grazie alla campagna lanciata con Fedez, Chiara Ferragni scende di nuovo in campo. L’influencer, infatti, ha annunciato che il 100% del ricavato della vendita della sua capsule collection realizzata con Oreo sarà destinata al supporto delle attività per arginare l’emergenza coronavirus.
Recarlo si accoda ai gesti di solidarietà sostenendo una significativa donazione ripartita tra l’Ospedale Luigi Sacco di Milano e l’Ospedale Civile Ss. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo di Alessandria, al fine di creare nuove postazioni di terapia intensiva, posti letto con ventilatore polmonare, monitor e tutto quanto necessario ad assistere chi ne ha più bisogno.
Unendosi con solidarietà alla Croce Rossa Italiana, Cruciani C ha scelto di donare 5000 iconici braccialetti quadrifoglio, simbolo universale di felicità e di buon auspicio. Il ricavato della vendita dei braccialetti sarà interamente devoluto a supporto dell’impegno di volontari ed operatori presenti su tutto il territorio nazionale, impegnati a combattere la terribile epidemia scatenata dal virus.
Camera Buyer Italia ha invece aperto #thebestshopsxthecause, una raccolta fondi il cui raccolto verrò devoluto alla ricerca, all’estensione delle terapie intensive e al reperimento di mascherine e materiali opportuni per medici, infermieri e operatori sanitari
A destare preoccupazione non è solo l’Italia. Anche la Spagna è uno dei Paesi europei più colpiti dalla diffusione del coronavirus. Ecco perché Mango, marchio di Barcellona, si farà carico, attraverso la sua rete logistica, della distribuzione di due milioni di mascherine tra i vari ospedali del Paese seguendo le indicazioni del Ministero della Salute. Un gesto per ringraziare gli oltre 15.000 dipendenti sanitari in prima linea in questa situazione di emergenza.
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