Gli Academy Awards per la recitazione si conquistano con molta fatica e sono spesso il risultato di decenni di carriera, interpretazioni estenuanti e promozioni laboriose. Tuttavia, se scegliete il ruolo perfetto, raccontate una storia e partecipate nella giusta categoria, quell’inafferrabile statuetta potrebbe presto finire nelle vostre mani. In vista degli Oscar 2020, Vogue esamina le strategie migliori per vincere un premio Oscar.
1. Interpretare un personaggio vero
Sin dalla nascita degli Academy Awards, oltre 82 attori hanno vinto un Oscar per la loro interpretazione di personaggi realmente esistiti. All’ultima cerimonia di premiazione, ben tre su quattro vincitori rientravano in quella categoria (Rami Malek per Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody, Olivia Colman per la Regina Anna in La Favorita, Mahershala Ali per Don Shirley in Green Book), e spesso, più la figura storica è di alto profilo, maggiori sono le chance: Eddie Redmayne vinse per la sua interpretazione di Stephen Hawking in La teoria del tutto e Nicole Kidman per quella di Virginia Woolf in The Hours. Punti extra vengono assegnati se il ruolo richiede protesi che cambiano i connotati o se il personaggio reale partecipa alla premiazione con te (come nel caso di Jennifer Lawrence quando venne nominata per Joy nel 2016).
ABC’s Coverage Of The 91st Annual Academy Awards – Show
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2. Interpretare un personaggio appartenente alla famiglia reale
L’ossessione dell’Academy per la monarchia britannica non mostra alcun segno di cedimento. Molto prima della vittoria di Oliva Colman, Charles Laughton vinse per la sua interpretazione di Enrico VIII in Le sei mogli di Enrico VIII; Judi Dench per aver impersonato Elisabetta I in Shakespeare in Love, Helen Mirren per aver sostenuto il ruolo di Elisabetta II in The Queen – La regina; e Colin Firth per la sua rappresentazione di Re Giorgio VI in Il Discorso del re. Non è solo la monarchia europea: Yul Brynner fu premiato come Miglior Attore nel 1957 per la sua interpretazione di Re Mongkut del Siam in Il re ed io.
91st Annual Academy Awards – Backstage
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3. Sostenere il ruolo di una figura politica per la categoria miglior attore
Vestire i panni di uno straordinario e stimolante leader politico (preferibilmente uno che abbia lunghi monologhi e almeno uno scatto d’ira) si è dimostrato, negli anni, una valida scorciatoia verso la gloria degli Oscar. Ha funzionato per attori come Gary Oldman (per Winston Churchill in L’ora più buia), Daniel Day-Lewis (per Abraham Lincoln in Lincoln), Sean Penn (per Harvey Milk in Milk) e Ben Kingsley (per Mahatma Gandhi in Gandhi). Anche i tiranni sono ben rappresentati: Forest Whitaker portò a casa una statuetta nel 2007 per l’enorme successo ottenuto con la sua interpretazione di Idi Amin, l’ex presidente dell’Uganda, in L’ultimo re di Scozia.
Vanity Fair Oscar Party
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BEN KINGSLEY
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4. Cercare di essere under 30 per la categoria miglior attrice
Non stupisce di certo l’amore di Hollywood per le junior star del cinema. La testimonianza? Il 35% delle attrici ad aver conquistato l’Oscar come miglior attrice ha meno di 30 anni. Questa percentuale include vincitrici recenti come Brie Larson (Room), Emma Stone (La La Land), Natalie Portman (Il cigno nero) e Jennifer Lawrence (Il lato positivo – Silver Linings Playbook); Lawrence aveva solo 22 anni all’epoca della vittoria. In netto contrasto con la categoria miglior attore che ha visto solo un under 30 portarsi a casa il premio: Adrien Brody a 29 anni per Il pianista.
85th Annual Academy Awards – Backstage
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5. Se non potete essere americani, siate British
Se siete alla ricerca di testimonianze passate sullo speciale rapporto tra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, guardate ai premi Oscar che hanno posto le basi come Vivien Leigh (Via col vento), Laurence Olivier (Amleto) e Julie Andrews (Mary Poppins). Anche se l’Academy privilegia da sempre i talenti locali, i performer made in UK si piazzano secondi per poco con 65 vittorie per la recitazione ad oggi. L’attuale possessore di record è altresì British: Daniel Day-Lewis, vincitore di tre Oscar (Il mio piede sinistro, Il petroliere e Lincoln) e detentore di sei nomination, nonostante abbia solo 20 ruoli sul grande schermo.
Julie And Oscar
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85th Annual Academy Awards – Backstage
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6. Essere musicisti che si trasformano in stelle del cinema
Cosa c’è di più affascinante di un’autentica stella del cinema? Una che come secondo lavoro fa l’icona della musica. Quando Cher fece il balzo da pop star a vincitrice di Oscar nel 1998 con Stregata dalla luna, spianò la strada a molte altre: Queen Latifah fu nominata per Chicago nel 2002, Mary J. Blige per Mudbound nel 2018 e Lady Gaga per A Star is Born nel 2019. Nonostante alcuni sostenitori abbiano messo in dubbio la credibilità di quest’ultima come contendente al titolo di miglior attrice, Gaga ha rimediato con il suo impareggiabile talento, portandosi a casa il premio come miglior canzone originale. Nel 2020 un’altra cantante potrebbe fare altrettanto: Jennifer Lopez, al momento favorita per la candidatura a miglior attrice non protagonista con Hustlers.
OSCARS CHER, LOS ANGELES, USA
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7. Superarsi cantando, ballando e recitando
La saggezza popolare hollywoodiana dice che più impegno metti in un ruolo, maggiori sono le probabilità di guadagnarti una nomination agli Oscar. Di conseguenza, i musical che impongono canto dal vivo, ballo o (nel caso di Ryan Gosling in La La Land) suonare il piano, risultano spesso in scelte che portano alla vittoria. Ciò si è rivelato vero per la coprotagonista di Gosling in La La Land Emma Stone, per Barbra Streisand (Funny Girl), Liza Minelli (Cabaret), Catherine Zeta-Jones (Chicago), Reese Witherspoon (Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line), Jennifer Hudson (Dreamgirls) e Anne Hathaway (Les Misérables). Chi trarrà maggior beneficio dalla passione dell’Academy per i ruoli tuttiattaccati? Renée Zellweger, che veste i panni di Judy Garland nel tuttocantato, tuttoballato Judy.
Obit Arnold Scaasi, Los Angeles, USA
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ABC’s Coverage Of The 89th Annual Academy Awards
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8. Interpretare un cattivo per la categoria miglior attore non protagonista
Mentre la categoria di miglior attore è generalmente riservata a coloro che interpretano personaggi importanti che lottano contro le avversità, quella di miglior attore non protagonista premia rappresentazioni insolite. Un ruolo ricorrente è quello del cattivo astuto: pensate al critico spietato interpretato da George Sanders in All About Eve; o Joel Grey nei panni del sinistro maestro di cerimonie in Cabaret; o il crudele direttore d’orchestra a cui da vita J.K Simmons in Whiplash. Volete garantirvi una vittoria? Passate ancora di più al lato oscuro e impersonate un supercattivo alla Heath Ledger in Il cavaliere oscuro, alla Javier Bardem in Non è un paese per vecchi o alla Christoph Waltz in Bastardi senza gloria.
Joel Grey At The Oscars
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9. Interpretare una madre preoccupata (o irresponsabile) per la categoria miglior attrice non protagonista
La figura della madre devota è probabilmente diventata un cliché cinematografico, ma provate voi a spiegarlo all’Academy – nell’ultimo decennio, otto su 10 vincitrici di Oscar come miglior attrice non protagonista hanno impersonato un genitore. Alcune sono incredibilmente di supporto (Regina King in Se la strada potesse parlare), altre disperatamente stressate (Patricia Arquette in Boyhood) e altre ancora degeneri (Allison Janney in Tonya, Mo’Nique in Precious), ma tutte loro vengono ricordate per il loro intervento sull’istinto materno.
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FREDERIC J. BROWN
10. Commettere una truffa di categoria (presentare un miglior attore protagonista nella categoria miglior attore non protagonista)
Quando un attore viene candidato agli Oscar, i suoi supporter mirano ad aumentare le probabilità di vincita, ed è qui che entra in atto la truffa di categoria. Nei film con due formidabili protagonisti, gli studi cinematografici possono scegliere di candidarne uno nella categoria miglior attore protagonista e l’altro in quella miglior attore non protagonista, per evitare di dividere i voti. Nel 2019 questo trucchetto ha funzionato in favore di Mahershala Ali’s (vincitore del premio miglior attore non protagonista, mentre la sua co-star in Green Book Viggo Mortensen ha ricevuto la candidatura come miglior attore protagonista). In alcune circostanze, se la categoria come miglior attore protagonista è particolarmente competitiva, una vittoria nella categoria di miglior attore non protagonista sembra più fattibile – come si è rivelato per Viola Davis in Fences e per Alicia Vikander in The Danish Girl. Il nostro consiglio: evitate i rischi e riducete le aspettative.
ABC’s Coverage Of The 91st Annual Academy Awards – Show
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11. Menzionare il nome del proprio personaggio nel titolo del film
Che cos’è un nome? La sottile differenza tra vincere e perdere, a quanto pare. Dal 1929 oltre un terzo dei candidati a miglior attore e miglior attrice avevano il nome del loro personaggio menzionato nel titolo del film. Julianne Moore ha vinto con Still Alice, Philip Seymour Hoffman con Truman Capote – A sangue freddo, Jamie Foxx con Ray e Julia Roberts con Erin Brockovich. Persino Meryl Streep ha ottenuto un vantaggio da questa regola: la leggenda del cinema ha vinto ben tre volte, con Kramer contro Kramer, La scelta di Sophie’s e The Iron Lady. Di diritto, ciò si applica anche ai due attori favoriti per il 2020: Renée Zellweger con Judy e Joaquin Phoenix con Joker.
ABC’s Coverage Of The 87th Annual Academy Awards
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