Quando la mamma è lontana, la dolce metà pure, i vicini non rispondono e la lavanderia di fiducia è chiusa, non resta altro che imparare a fare il bucato in totale autonomia. Difficile? No, non particolarmente, e le ultime direttive ministeriali sembrano confermare che per lavare i propri panni in lavatrice non sia richiesta una laurea specialistica. Ma le prime volte, si sa, richiedono un pizzico in più di attenzione: così come succede quando si impara ad andare in bicicletta, anche i primi passi nel misterioso mondo del cestello possono generare un pizzico di ansia.
Ecco allora che LG Electronics – leader nel mercato degli elettrodomestici che ha da poco lanciato LG AI DD, la prima lavatrice dotata di intelligenza artificiale capace di riconoscere i tessuti, stabilirne il peso e settare di volta in volta il lavaggio più adatto – ha deciso di interpellare l’influencer del pulito @YesYouCandeggina per mettere a punto un vademecum di semplici consigli, utili a salvaguardare maglie e maglioncini da scambi di colori, infeltrimenti e drastiche riduzioni di taglia da un’onesta L a un XS per barboncini sottopeso. Vediamolo insieme.
uomo lavatrice lavori domestici
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Dividere i chiari dagli scuri
Tutti, sin dalla più tenera età, sanno che i capi chiari in lavatrice vanno divisi da quelli più scuri, per non rischiare di ritrovarsi l’intero guardaroba nelle tonalità del grigio topo. Come fare, dunque, se manca il tempo/la voglia/la quantità ragionevole di panni per fare il bucato in due diversi lavaggi? I foglietti acchiappacolore possono essere ottimi alleati. Ma attenzione a quei capi particolarmente colorati che devono ancora essere lavati per la primissima volta: quelli, generalmente, non perdonano.
Leggere le etichette
No, le etichette all’interno degli indumenti non servono solo a darci prurito e a controllare i vari «made in». Riportano anche preziose informazioni per prevenire clamorosi errori in fase di lavaggio. Già, quei geroglifici fatti di simbolini vari servono proprio per questo: per decifrarli basta una veloce occhiata su un qualche motore di ricerca.
Non sovraccaricare
Ok, l’ideale sarebbe riversare l’intero cesto dei panni sporchi nella lavatrice e non pensarci più. Ma attenzione, perché il peso di un intero armadio non può ragionevolmente essere sopportato da un povero, innocente cestello: meglio non sovraccaricare la lavatrice e dividere i vestiti in più lavaggi. Anche lo stendipanni sul balcone ve ne sarà grato.
Ricordarsi dei consumi
Sembrerà folle ma sì, utilizzare la lavatrice richiede un certo dispendio di acqua e di energia elettrica. Quindi meglio non azionarla soltanto per lavare un singolo paio di slip, anche se sono quelli della collezione CR7: l’ambiente e la bolletta non approverebbero.
Considerare l’asciugatura
L’asciugatura è parte integrante del bucato. Già, sorpresa. Una volta che il lavaggio sarà finito, dunque, è importante non dimenticare i panni bagnati in lavatrice per ore e ore: il rischio è quello di ritrovarli più stropicciati di uno Sharpei; o, ancora peggio, impregnati di un fastidioso odore di umido.
uomo lavatrice
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