Sono mesi, per non dire anni, che ogni mattina, cercando di capire come vestirci per uscire di casa, diciamo sempre le stesse frasi: «Basta! Questo week-end sistemo tutto l’armadio», oppure, la classica esclamazione dei giorni difficili (ndr leggi con tono lamentoso): «Non è possibile, non ho mai niente da mettermi».
Ecco. Ora possiamo essere sincere con noi stesse: sappiamo benissimo che quel week-end immaginario che citiamo sempre non sarebbe mai arrivato. Del resto, capiamo perfettamente che sia stato molto meglio fare la gita fuori porta, correre all’aria aperta, fare sport o coccolarci con parrucchiere, estetista e un pranzo in centro con le amiche, piuttosto che chiudersi in casa e riordinare gli scaffali.
E, diciamoci la verità, sappiamo anche che non avere niente da mettersi è una bugia bella e buona, perché i nostri armadi traboccano di abiti e accessori, che a volte facciamo anche fatica a ricordare di aver comperato. Complici sono stati il fast fashion, la moda che cambia ogni sei mesi e sì, probabilmente anche il potere terapeutico dello shopping.
Quante volte abbiamo strisciato la carta in boutique pensando «Ora non ho occasione di metterlo, ma al primo matrimonio sarò pronta» e, per la cronaca, abbiamo solo amiche single incallite e parenti già accoppiati da tempo. Oppure «Devo solo perdere quei 3 chili e mi starà benissimo» e nel frattempo ne abbiamo presi altri due.
Purtroppo, ci toccherà aspettare parecchio tempo prima di rivedere amici, parenti, andare al mare, in montagna e vivere tutte le cose che ci fanno stare bene e che siamo abituati a fare normalmente.
Quindi, è arrivato il momento di metterci davanti al nostro armadio, tirare su le maniche ed esclamare: «E adesso, veniamo a noi!».
E no, non vogliamo raccontarvi quello che la guru Marie Kondo ha già fatto al meglio. L’autrice di best-seller come Il magico potere del riordino, diventato anche serie Netflix, ci ha spiegato benissimo come sistemare gli spazi abitativi con lo scopo di migliorare la qualità della nostra vita.
Ma noi, invece, vogliamo aiutarvi nella macro selezione in base ai trend di stagione, ai must-have da avere assolutamente e, cosa non da poco, ricordarvi quanto sia importante uno smaltimento corretto dei capi che non vogliamo più.
PRONTE? VESTITEVI COMODE (AH, NO LO SIETE GIÀ) E INIZIAMO
1. Tirate fuori tutto e posizionatelo sul letto.
Questa è la parte che fa venire più ansia lo so, pochi passaggi e non vedrete più le lenzuola perché saranno sommerse da gonne, camicette, maglioni.
Primo consiglio: iniziate di buon’ora la mattina, così non rischierete di dormire sul divano.
Secondo consiglio: cercate di separare gli abiti per categoria, così avrete una reale visione d’insieme.
2. Adesso è il momento della verità.
Ovvero, siamo sincere con noi stesse. Un esempio: quel vestito stretch di paillettes che abbiamo comprato dieci anni fa per il party sparkling, lo ricordavate? Che carino, ci fa ancora sorridere. Sì, ma probabilmente non è più il caso di indossarlo (dieci anni sono passati anche per noi). Non dico che ci starebbe male, ma probabilmente è giusto che ora vada a illuminare l’armadio di qualche altra ragazza che ancora non ha avuto l’ebrezza di partecipare a tutte le feste sbrilluccicose che abbiamo già vissuto noi. Ecco. Mettiamolo da parte. E continuiamo così…
3. Parola d’ordine: razionalizzare.
T-shirt bianche, per esempio, quante ne abbiamo? Almeno 15, ma guardatele bene: alcune si sono ingiallite, altre hanno dei buchi e altre ancora sono di quel cotone che non fa traspirare la pelle. Da qui parte la selezione. Teniamo solo quelle ben conservate e 100% cotone. Ed eliminiamo i fit che non mettiamo volentieri, quelle con le maniche scomode etc etc. (sapete benissimo di cosa sto parlando). Questo ragionamento va fatto con tutti i vestiti. Diamo una chance solo a quello che amiamo veramente e che ci fanno sentire comfy.
4. I basici che non possono mancare.
Fatta la selezione, ora potete fare la lista di quello che avete , che vi manca e correre ai ripari.
• Trench, cappotto classico, blazer. Sono i capispalla evergreen che userete per sempre.
• Pull: girocollo, a V, collo alto, cardigan. Vale la regola del ben tenuto, senza pallini e buchini.
• T-shirt, come sopra citato, sicuramente. Bianche, nere e grigie, sono un passepartout.
• Camicie: un po’ grandi, una taglia in più. Bianche, a righe, di cotone e di lino. Super chic.
• Jeans: il modello che vi dona di più lo conoscete già, tenete quello in tre colorazione/lavaggi.
•Abito nero: eh sì, il little black dress è il pezzo chiave di ogni guardaroba che si rispetti.
• Pelle & Co. Qualsiasi capo sia, si tramandano di generazione in generazione e non passano di moda. Teniamoli con cura.
5. I trend della primavera: facciamoci trovare belle pronte e vestite di tutto punto! Sfogliate la gallery in alto per vederli.
Avete già nell’armadio qualcuno di questi capi? Bravissime, vuol dire che nelle vostre sessioni di shopping siete riuscite anche a leggere nel futuro. Nel caso contrario, no problem: lo shopping online ci verrà incontro.
• Shirt Jacket: sì la camicia è la nuova giacca. La indosseremo sopra abiti e jeans per i primi aperitivi all’aria aperta.
• Maniche a palloncino: esagerate e funny, sceglietele per abiti o bluse che ci faranno da promemoria di quanto sia importante prendere la vita con allegria.
• Fiori: avanguardia pura. Come diceva Miranda Presley de Il Diavolo veste Prada. Sceglieteli piccoli e rétro. Ma anche le piante saranno protagoniste, in stile tropicana. E, mi raccomando, indossatele come farebbe J.Lo (vi ricordate l’uscita di sfilata di Versace?).
• Pois: sono un grande classico. Ogni primavera tornano alla ribalta, quindi sono un acquisto investimento. Vi ricordare il look polka dots di Vivian/Julia Roberts in Pretty Woman? Indimenticabile.
• Bianco, bianco e ancora bianco. Lo indosserete in primavera, estate e se siete veramente cool anche in autunno e in inverno. Chiaro il messaggio?
• Lilla. Probabilmente per questo non siete ancora pronte, a meno che non troviate in qualche angolo nascosto del vostro guardaroba un micro cardigan o un abitino sopravvissuto agli anni Novanta. P.s. tutte le tinte pastello sono benvenute.
• Completo giacca pantaloni. Facciamoci trovare perfette quando tutte torneremo al lavoro, sarà un po’ come il primo giorno di scuola.
• Tie & Dye. Altro che hippie, questa tecnica di tintura dei tessuti non è più relegata a magliette per concerti e feste psichedeliche. Parola di Maria Grazia Chiuri che l’ha scelta e fatta sfilare sulla passerella pret-à-porter di Dior.
• Jumpsuit. Il pezzo unico che ci risolverà la vita, si indossa da mattino a sera.
• Colori fluo. Proprio quelli degli evidenziatori, anni fa li abbiamo visti invadere le spiagge e, diciamoci la verità, non erano proprio sinonimo di eleganza. Ma da quando Pierpaolo Piccioli gli ha dato una nuova vita nella sfilata di Valentino possiamo dire: sì, w le tinte forti.
6. Non dimentichiamo pigiami, intimo e activewear.
Anche se non usciamo normalmente con questi capi in bella vista o comunque non sono le punte di diamante del nostro guardaroba non vuol dire che possiamo tralasciare di prendercene cura.
• Sottovesti e completi da notte. Facciamo sparire tassativamente i tessuti non naturali. E poi, inutile averne mille, scegliamo quelli più confortevoli (e quelli più sexy).
• Lingerie. Idem come sopra, fibre naturali e un’attenzione particolare alle composizioni dei materiali.
• Activewear. Sono lontani i tempi in cui si usavano gli abiti di “serie B” per fare sport. Ora anche l’appuntamento al parco o in palestra ha le sue regole di stile. Questo non vuol dire che bisogna avere mille set ma significa avere quelli giusti. E giusto, a maggior ragione in questo caso, significa tessuto traspirante e alta qualità.
7. Cosa fare con i capi che abbiamo messo da parte?
Questa è una parte molto importante del detox del nostro guardaroba. La sostenibilità, finalmente, sta prendendo piede in ogni settore e noi, nel nostro piccolo possiamo fare la differenza.
Sicuramente partendo dall’inizio e scegliendo brand che hanno già fatto di questa missione il loro mantra. Ma scegliere anche il percorso degli abiti che non vogliamo più può contribuire a non sprecare e inquinare. In che modo?
• Facciamo del bene. Ricordiamoci di chi non può scegliere. Associazioni come la Caritas o Humana Italia che recuperano i vestiti attraverso il riutilizzo e il riciclo e generando benefici ambientali e sociali.
• Arte del re-selling. Applicazioni come Depop, Vestiare Collective, Ebay vi permetteranno di dare una seconda chance e una nuova casa agli abiti e accessori più “alti” che non volete più. Loro avranno una nuova vita e voi qualche soldo in più.
• Riciclare. Vi permettono di farlo direttamente in negozio brand come H&M o & Other Stories, portate in negozio un sacchetto di abiti, tessuti vecchi e avrete in cambio anche uno sconto!
Bene, e ora non vi sentite più soddisfatte?
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